Anche il governo australiano, guidato dal primo ministro Julia Gillard, è alle prese con la spending review e per fare quadrare i bilanci ha deciso di chiudere il Commonwealth’s Chronic Disease Dental Scheme, il sistema sanitario pubblico che eroga cure dentali ai malati cronici (disabili e sieropositivi).
L’obiettivo è quello di risparmiare 1 miliardo di dollari tagliando uno dei fiori all’occhiello del welfare australiano.
Il CCDDS forniva trattamenti odontoiatrici a circa un milione di pazienti cronici.
Il danaro risparmiato resterà, così viene promesso, nel settore dentale e verrà utilizzato per potenziare il sistema sanitario pubblico di prevenzione rivolto all’infanzia.
Dando la notizia dei tagli i media australiani hanno ricordato come le attese per un paziente disabile che vuole farsi visitare da un dentista convenzionato con il pubblico possano arrivare anche a 4 anni.
Oltre ai tagli dei fondi, in Australia c’è anche il problema della carenza di dentisti nelle vastissime zone rurali scarsamente popolate dove c’è un odontoiatra ogni 3500 abitanti.
A cura di: Davis Cussotto, odontoiatra libero professionista Twitter @DavisCussotto