La Guardia di Finanza, nell’ottica di migliorare il rapporto con i contribuenti, ha recentemente reso pubblica sul proprio sito internet una circolare che disciplina l’attività di verifica.
Secondo quanto pubblicato nei corposi documenti che la compongono, l’attività ispettiva verso i professionisti è mirata, in particolare, alla ricerca di tutti quegli elementi documentali e fattuali, che permettano di presumere il giro di affari dello studio. Nel particolare la presunzione di reddito deve essere supportato da elementi e prove significative; per esempio sulla base del materiale acquistato ed utilizzato o delle protesi fatte realizzare.
La circolare invita i militari della GdF di ricercare e verificare durante i controlli, anche dei dentisti, tutti i documenti che possano essere utili a determinare il reddito come la documentazione contabile ed extracontabile, lo schedario dei clienti e l’agenda con gli appuntamenti, i vari dati presenti nei computer. Più nello specifico si chiede di controllare il numero dei pazienti in attesa e del personale addetto allo studio, le collaborazioni, il materiale acquistato ed utilizzato, il consumo di energia elettrica, le attrezzature disponibili ed la tipologia di prestazioni eseguite.
In sostanza, attraverso le ispezioni, si deve cercare di ricostruire “il potenziale” dello studio, capire quanto costino al dentista le prestazioni eseguite, il tempo necessario per eseguirle, quale sia il tariffario, ed ipotizzare quante lo studio ne ha realizzate.