Il Decreto legge “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni” approvato lo scorso 26 agosto introduce l’obbligo anche per i medici ed odontoiatri che producono rifiuti pericolosi di aderire al sistema SISTRI.
Il SISTRI (sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti) ha come obiettivo la sostituzione del previgente regime cartaceo di controllo della filiera “rifiuti”, rappresentato dai formulari di trasporto, dai registri di carico/scarico, il Mud e le altre formalità legate alla gestione dei rifiuti. Il SISTRI prevede per alcuni soggetti operanti all’interno della filiera dei rifiuti, obblighi di comunicazione tramite segnalazione telematica, ad una unità centrale informatizzata a gestione statale. Tra i soggetti esclusi, fino all’emanazione del nuovo Decreto erano i professionisti, infatti la precedente formulazione prevedeva l’obbligo solo per gli enti e le imprese (con determinate caratteristiche) produttori di rifiuti speciali. Nel nuovo Decreto cambia invece la definizione dei soggetti obbligati alla registrazione ed all’utilizzo del sistema informatico estendendo a “tutti i produttori iniziali di rifiuti pericolosi”, oltre agli enti e le imprese, l’obbligo.
Contro la nuova formulazione della norma si sono schierati i sindacati dell’area sanitaria aderenti a Confprofessioni (tra cui ANDI) che attraverso un comunicato congiunto chiedono interventi urgenti con “una inversione di rotta” che escluda nuovamente il coinvolgimento dei professionisti.
Coinvolgimento che i firmatari giudicano frutto di “una svista che non trova altra spiegazione se non in una cattiva formulazione del testo normativo, diversamente i medici di famiglia, i medici veterinari e gli odontoiatri vedranno incombere sulle loro attività un appesantimento burocratico ed economico”.
In un momento delicatissimo per la prevenzione sanitaria come quello che stiamo attraversando i firmatari della nota unitaria (ANDI, ANMVI, FIMMG e PLP) mettono in guardia dagli effetti avversi e contrari alle finalità del Governo, che con le semplificazioni intende agevolare cittadini e operatori sia sul piano dei costi che degli adempimenti. “Per questo – concludono- il Ministero dell’Ambiente si faccia al più presto promotore di un provvedimento che specificando le categorie assoggettate al SISTRI escluda gli studi medici e sanitari privati”.
Intanto il Ministero dell’Ambiente venerdì 13 settembre risponderà in Aula ad una interpellanza parlamentare presentata dall’On Ermete Realacci (Pd) proprio sui problemi denunciati proprio da medici ed odontoiatri sul SISTRI.