La recentissima notizia dell’apertura di una istruttoria da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti della FNOMCeO per quanto riguarda la presunta violazione della normativa sulla libera concorrenza che deriverebbe dall’applicazione degli articoli del Codice Deontologico e delle linee guida sulla pubblicità dell’informazione sanitaria costituisce senz’altro un momento di criticità ma può divenire un momento di chiarezza per il futuro della professione.
Durante l’istruttoria infatti, potrà finalmente essere valutata la riconducibilità di tutta l’attività dei professionisti della sanità alle normative sull’impresa e sull’azienda facendo finalmente chiarezza su una questione che appare fondamentale per delineare il quadro normativo nell’ambito del quale devono operare i nostri professionisti.
Se la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea riconduce, almeno per certi limitati aspetti, la figura del professionista a quello dell’imprenditore, la giurisprudenza e la dottrina italiana hanno sempre distinto le due figure anche da un punto di vista normativo: si pensi ad es. agli specifici articoli del Codice Civile dedicati al contratto d’opera professionale.
L’istruttoria che si apre sarà anche occasione di chiarire compiti e ruoli degli Ordini professionali e dell’Antitrust per quanto riguarda il controllo e l’eventuale azione disciplinare relativa alla pubblicità dell’informazione sanitaria svolta in modo scorretto e/o ingannevole.
La Corte di Cassazione anche recentemente ha più volte ribadito che gli Ordini hanno piena competenza disciplinare ad intervenire in questo campo nei confronti degli iscritti confermando anche la piena vigenza nel nostro Ordinamento dei principi del rispetto del decoro e della dignità della professione.
Di fronte, quindi, ad un atto per molti versi “dovuto” da parte dell’Antitrust si pone responsabilmente la FNOMCeO ed in particolare la rappresentanza odontoiatrica che ritiene di poter, nella massima serenità chiarire, eventualmente anche in contradditorio, tutti gli aspetti di questioni che da troppo tempo rendono difficile lo svolgimento delle attività di informazione e di “pubblicità da parte dei nostri professionisti.
Nessuna contrapposizione polemica improntata a logiche di conservazione ma la volontà di chiarire e finalmente di superare problemi che non possono ulteriormente disturbare l’attività dei professionisti italiani che hanno come diretti interlocutori in primis i cittadini di cui deve essere tutelata al meglio la salute.
Un’ultima considerazione è quella relativa alla necessità di chiarire che la c.d. sanità low cost di cui la Groupon è “portabandiera” può trasformarsi in una trappola per la salute dei cittadini: riesce difficile equiparare la prenotazione di una camera d’albergo o di un viaggio alla fruizione di attività diagnostiche terapeutiche senza la necessaria la garanzia di un preliminare rapporto di fiducia con il medico e con l’odontoiatra.
Per concludere l’istruttoria che si apre non deve essere volta alla contrapposizione delle idee spesso pre-concette ma deve orientarsi nel senso della garanzia della tutela della salute che costituisce il vero obiettivo della nostra professione e , crediamo, anche dell’Antitrust.
Giuseppe Renzo: Presidente Nazionale Commissione Albo Odontoiatri