Chi Siamo Iscriviti Archivio L'Esperto risponde Archivio SOle 24 Ore Odontoiatria  
VISTO DA FUORI:Offerte scontate e qualità. In attesa di un Ordine efficace si vieti la pubblicità in campo sanitario
[giovedì 19 settembre 2013]

Quando qualche tempo fa intervistai per Il Giornale dell’Odontoiatra Antonio Catricalà, allora presidente dell’Antitrust, mi è stato subito chiaro come lo scontro tra Autorità garante della concorrenza e del mercato ed Ordine sul problema della pubblicità in campo sanitario e delle promozioni molto scontate non poteva avere mai una soluzione perché il problema è coonsiderato da due punti di vista completamente differenti.

Sicuramente ha ragione l’Antitrust quando dice che professionisti ed imprese sono sullo stesso livello quando si tratta di vendere un servizio o un prodotto anche in tema di pubblicità. Poi, certo, c’è di mezzo il decoro professionale sul tipo del messaggio pubblicitario ma questo decoro vale anche per le imprese: le nostre strade e le televisioni sono piene di messaggi pubblicitari di discutibile gusto.

In via teorica ha anche ragione l’Antitrust quando sostiene che anche il professionista deve poter pubblicizzare i propri servizi anche proponendo tariffe scontate.

L’Ordine, invece, sostiene che soprattutto in campo sanitario –ma questo vale anche per una certificazione antincendio a 60 euro- una prestazione venduta a prezzi stracciati non è sicura perché sicuramente eseguita in economia utilizzando dispositivi non di qualità e non dedicandoci il tempo ncessario.

A fronte di questo punto, chi garantisce la professionalità del professionista, il dibattito su chi controlla il messaggio pubblicitario dovrebbe essere inutile.

Le professioni –quelle che hanno l’obbligo iscriversi ad un Ordine professionale per esercitare- si differenziano dalle imprese proprio perché l’iscrizione all’Ordine garantisce al cittadino che quel professionista offre prestazioni a “norma”, nel campo sanitario diciamo sicure.

Il prezzo è un dettaglio, un medico deve curare una persona al meglio a prescindere da quanto percepisce o guadagna. E’ questo assunto che legittima l’esistenza dei professionisti e degli Ordini professionali che dovrebbero garantire che il dentista a cui mi rivolgo per farmi curare, sicuramente mi curerà con coscienza e scienza. Poi quanto mi farà pagare per quella determinata prestazione sarà una sua decisione, un accordo tra lui e me influenzato da tanti fattori. All’ASL pago il ticket ma se il medico non è contento del suo stipendio non è legittimato a curarmi in fretta o male (ovviamente parlo in modo teorico).

Se questo principio fosse rispettato non si dovrebbe discutere sulla qualità di uno sbiancamento venduto a 17 euro o sull’intervento di implantologia offerto a 60 euro. La prestazione comunque è sicura e fatta bene perché eseguita secondo scienza e coscienza, perché il dentista ne è responsabile e ne risponde al paziente ma anche all’Ordine, pena l’impossibilità di esercitare in futuro.

Invece sappiamo che questo non avviene, che l’Ordine non può controllare la professionalità degli iscritti perché è impossibile o sconveniente farlo ma non può o non vuole neppure e escludere chi viene condannato per non aver lavorato secondo scienza e coscienza o abbia dimostrato di non saper fare il dentista o il medico; ma anche il giornalista, l’ingegnere, l’avvocato. Le vicende delle protesi al seno, delle valvole cardiache difettose ma anche solo dei medici che continuano a certificare false malattie (qualcuno avrà certificato la malattia di un falso cieco) per assecondare le richieste di pazienti che vogliono truffare lo Stato lo dimostrano.

Sulla necessità di riformare gli Ordini professionali in modo che, ed uso le parole del presidente Catricalà, non siano una garanzia per gli iscritti ma per gli utenti, sembra che siano tutti d’accordo ma visto che per ora non si parla riformarli seriamente non rimane che prendere atto dei rischi connessi a questi messaggi e per tutelare veramente i cittadini vietare la pubblicità in campo sanitario: così come si è fatto per le sigarette e si sta cercando di fare per il gioco d’azzardo.

Norberto Maccagno: direttore de ildentale.it   


Riproduzione vietata Ritorna alle notizie
Aiutaci a mantenere viva l'informazione de ildentale: abbonati

 
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di altri siti per inviare all'utente comunicazioni commerciali in linea con le preferenze manifestate durante la navigazione.
AVVISO: D-Press sas informa che, accedendo al sitowww.ildentale.it l'utente acconsente all'uso dei cookies per le finalità sopra indicate.
Proprietà D-Press sas PI:01362010058 redazione@ildentale.it