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Le nuove tecnologie: una opportunità ma i “padroni” devono essere gli uomini. Interessante colloquio sul futuro del settore con un non addetto ai lavori
[mercoledì 25 settembre 2013]

Tra i relatori del Dental Forum 2013 che si terrà ad Asti  il 5 ottobre  sarà presente la dottoressa 

Erika Leonardi, consulente e formatrice, esperta di gestione dei servizi e scrittrice. Da decenni la dott.ssa Leonardi si occupa di qualità nei servizi ed ha studioato le “mutazioni” della professionie dei lavori. Proprio perché non è una “nativa del mondo dentale” l’abbiamo invitata per fornirci una prospettiva diversa dell’evoluzione del settore odontoiatrica.

Erika Indossando “ gli occhiali della qualità” – utilizzo una tua espressione che mi piace molto-  quando un paziente si dichiara soddisfatto? E quali elementi concorrono a creare il suo giudizio?

Confermo: le mie esperienze nel campo dentale sono nel ruolo di ”paziente”, poco paziente! Gli occhiali della qualità sono un suggerimento: osservare ciò che viviamo liberi da condizionamenti, ovvero con la lente pulita. Potremo fare nuove scoperte che possono dare l’avvio a concreti miglioramenti, a livello personale e nelle relazioni con gli altri.

Cultura e professionalità sono le direttive alle quali devono tendere le aziende ed i professionisti che offrono servizi; è quello che leggiamo nei tuoi articoli sul “Il Sole 24 ore”.  L’utilizzo delle nuove tecnologie come si inserisce in questo processo?

Va visto come una grande opportunità nella consapevolezza che c’è sempre una “seconda faccia della medaglia”, che impone di avere una serena obiettività per non esserne dipendenti. Il padrone di tutto deve essere sempre l’uomo, che fa tesoro delle sue competenze al fine di valorizzare ciò che la tecnologia gli può dare.

L’azienda come una “ jazz band”  è una tua metafora di successo che si adatta per dimensioni alle microimprese in cui operiamo. Come possiamo costruire un team affiatato ed efficiente?

Avendo la consapevolezza che le competenze della persona sono valorizzate dalle relazioni con gli altri. L’indicazione che proviene dal jazz è semplice: condividere le regole che portano ad un obiettivo, lasciando spazio alla personalizzazione. Nasce da qui la gioia di lavorare con altri.

A cura di: Davis Cussotto, odontoiatra libero professionista Twitter @DavisCussotto


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