Giancarlo Faggiani nasce come titolare di laboratorio odontotecnico e dopo un ventennio di esperienza alla caviglia si “converte” al mondo del CAD CAM e decide di lavorare come project manager nel campo degli scanner intraorali diventando uno dei massimi esperti europei nel settore. Attualmente è consulente della Nobil Metal spa. Faggiani sarà uno dei relatori al Dental Forum 2013 in programma ad Asti il 5 ottobre
Faggiani, dobbiamo buttare i materiali da impronta, il futuro della protesi moderna deve partire da una impronta digitale?
L’impronta digitale sarà sicuramente il prossimo passo, sia eseguita tramite scansione dell’impronta sia eseguita direttamente in bocca con scanner intraorali. I motivi per i quali questa tecnologia avanzerà sono già visibili oggi anche se, per ora, solo per corone e ponti: risparmio di tempo e miglioramento della qualità della ricostruzione.
Ma oggi i risultati clinici ottenuti con una impronta digitale sono sovrapponibili a quelli ottenuti con la metodica classica?
Si, ma come dicevo prima per il momento solo per la protesi fissa. Oggi la qualità si equivale a quella ottenibile con una tecnica di impronta tradizionale però l’impronta digitale permette al clinico la possibilità di affinare il risultato della ripresa in tempo reale, vedendo ed eliminando immediatamente i possibili gap: impensabile con il processo tradizionale .
Per un laboratorio, uno studio dentistico, i tempi sono maturi per migrare verso la tecnologia digitale?
Certo, molti lo hanno già fatto e la ragione dell’esistenza di un sempre maggiore numero di Miling Center ne è una conferma. Oggi, ancora più di ieri, è possibile avvicinarsi a queste nuove metodiche che ormai hanno, a livello mondiale, già più di dieci anni di sviluppo.
Come si evolvono le competenze e come cambierà la professione dell'odontoiatra ed odontotecnico in un futuro non lontano?
Per il clinico sarà sicuramente un aiuto prezioso in termini di rilevamento, analisi e diagnosi, in quanto questi strumenti rilevano nuovi strumenti delle cinematiche articolari. Inoltre, lavorando con dati di immediato utilizzo, ogni diagnosi acquista maggiore predicibilità. L’odontotecnico potrà invece pianificare esattamente una ricostruzione, per esempio estetica e funzionale senza escludere l’una o l’altra ma integrandole e, finalmente, attingendo maggiori informazioni direttamente dal paziente ed in tempo reale stando seduto in laboratorio. Tutto questo migliorando sensibilmente la relazione tecnico-clinico che sta alla base di ogni ricostruzione di successo.
A cura di: Davis Cussotto, odontoiatra libero professionista Twitter @DaviCussotto