Orami è dimostrato che in tempi di crisi economica si riducono anche i consumi per la salute.
La Provincia di Torino ha presentato ieri giovedì 26 marzo i dati della ricerca “La malattia che impoverisce e la povertà che fa ammalare. Ricerca realizzata in collaborazione con la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), l’Università di Torino e il Servizio di epidemiologia dell’AslTo3.
L’indagine, svolta nell’estate del 2008, ha coinvolto 32 medici di famiglia –ritenuti i più idonei a individuare i soggetti maggiormente vulnerabili- della provincia (ex asl 3, 4 di Torino, 8 di Moncalieri e 10 di Pinerolo) e 1878 assistiti suddivisi in 2 gruppi, un gruppo selezionato di pazienti clinicamente fragili e un campione casuale di assistiti richiedenti cure.
Circa i tre quarti del gruppo dei fragili (77%) ha dichiarato difficoltà nell’affrontare le spese mensili (29% grande difficoltà e 48% qualche difficoltà) e circa la metà del campione ha dichiarato che la situazione economica della sua famiglia è peggiorata nell’ultimo anno. Nel campione casuale invece circa i due terzi ha segnalato difficoltà nell’affrontare le spese mensili (14% grande difficoltà e 50% qualche difficoltà) e il 45% degli intervistati ha dichiarato che la situazione familiare è peggiorata.
Inoltre nel gruppo dei pazienti fragili, il 46% degli intervistati ha rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria a causa dei costi e il 29% a causa di problemi di accesso e organizzazione dell’offerta da parte del SSN. Le prestazioni che hanno visto le maggiori rinunce sono quelle che effettivamente prevedono un costo a carico dell’utente: le cure dentistiche e oculistiche (23%) e i farmaci (22%).
“I risultati della ricerca –commenta in una nota l’assessore alla solidarietà sociale della Provincia di Torino Salvatore Rao- misurano la stretta relazione che esiste fra ammalarsi e impoverire: una quota importante di malati è costretta per problemi economici ad interrompere un percorso di cura o, pur di continuare a curarsi, è costretta a limitare la qualità di vita della propria famiglia”.
“Questo circuito vizioso tra malattia e povertà –continua l’assessore- può essere interrotto, o perlomeno moderato, con appropriati interventi da parte di politiche socio-sanitarie, a patto che venga riconosciuto tempestivamente”.
Fanno sicuramente riflettere i dati sulle “rinunce” alle cure odontoiatriche visto che in tutta la Regione le Asl offrono un efficiente servizio di assistenza odontoiatrica che permette a tutti i piemontesi, con il solo pagamento del ticket e gratuitamente per gli esenti, di ottenere le principali prestazioni odontoiatriche. Inoltre il servizio pubblico offre, senza limitazioni di reddito, anche protesi parziali totali e scheletrate ad un prezzo convenzionato: circa 300 euro per una protesi totale.