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Prevenire il tumore del cavo orale, i consigli dei ricercatori americani
[martedì 31 marzo 2009]

E’ uno dei tumori più semplici da riconoscere e diagnosticare e se trattato precocemente è generalmente curabile. Il tumore del cavo orale preoccupa molto gli esperti del settore e sono molte le iniziative attivate per prevenirlo; in Italia l’Oral Cancer Day ed altre.

Un recente articolo del New York Times riporta che i dentisti americani stanno prestando sempre maggiore attenzione a questa pericolosa patologia. Lo scorso anno ad oltre 35.000 americani è stato diagnosticato un cancro al cavo orale e circa 7.600 non sono sopravvissuti; ma anche per chi si salva questo tumore può avere conseguenze gravi. Anche se fumatori e consumatori di bevande alcoliche sono considerati soggetti a rischio ben il 25% dei tumori sono diagnosticati a chi non fuma e non beve.

La diagnosi precoce rimane l’unico sistema preventivo e molti odontoiatri americani ricorrono, oltre che all’esame visivo, anche a dispositivi che possono aiutare a identificare lesioni pre-maligne.

L’utilizzo di questi nuovi test ha aperto un dibattito sui costi-benefici: gli esperti sono divisi se il ricorso a questi dispositivi possa ulteriormente ridurre il tasso di mortalità o richieda solo costose e non necessarie biopsie. “L’unico sistema per ridurre i tassi di mortalità è la diagnosi precoce” sostiene Brian Hill fondatore dell’associazione no-profit “Oral Cancer Foundation” e l’A.D.A. raccomanda una visita di controllo annuale dal dentista.

I ricercatori stanno lavorando alla ricerca di un test che sia in grado di analizzare la saliva per identificare i precoci mutamenti genetici che possono portare alla malattia. Gli esperti sono concordi nel fatto che un controllo annuale sia necessario per prevenire. “La cosa più importante è la formazione dei professionisti in merito al tumore al cavo orale”, sostiene il Dr. Kerr della New York University.

Solo il 60% degli americani va dal dentista una volta all’anno e il restante 40% sono quelli che corrono i rischi maggiori. “Dico sempre ai miei studenti che al termine di una giornata di lavoro l’importante è riuscire a diagnosticare precocemente un tumore al paziente e che questo li accompagnerà per il resto della loro carriera”.


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