Con la garanzia di un posto di lavoro in Italia illudevano studenti marocchini facendosi pagare fino a 8mila euro. In tre sono stati scoperti e arrestatati a Treviso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e violazione della legge sull’immigrazione.
Il gruppo criminale, stando a quanto riportato dalla stampa locale, attraverso società fittizie erano entrati a far parte del circuito formativo del Centro per l’impiego della provincia con la certificazione di corsi di formazione e stage nel settore odontotecnico, corsi dedicati a giovani ragazzi immigrati con la prospettiva di un’assunzione nel settore. Il meccanismo era semplice quanto ben studiato tanto che le società intestate ad uno dei tra indagati, risultavano in regola e riuscivano a far ottenere ai giovani marocchini regolare permesso di studio temporaneo con la promessa di riuscire ad ottenere un permesso di soggiorno a lungo termine per motivi di lavoro.
La banda, grazie ad una fitta rete di contatti in Marocco, avevano come obiettivo giovani di buona famiglia in grado di sostenere i costi di formazione all’estero: costi che andavo dai 5 agli 8 mila euro per un giro d’affari complessivo di oltre un milione e mezzo di euro. Circa 200 i ragazzi truffati che dopo la firma dei documenti per ottenere il permesso di soggiorno e il pagamento della quota non ricevevano più alcuna notizia dei corsi promessi.