La tecnologia e l’informatica sono oramai parte integrante della nostra vita quotidiana. Anche in campo odontoiatrico l’uso dell’informatica è d’aiuto sia ai dentisti che ai pazienti. In questo senso ad esempio un sistema di registrazione lo stato parodontale del paziente è in grado di fornire dati clinico-anamnestici più completi rispetto all’uso delle tradizionali cartelle cliniche.
Uno studio condotto dal reparto di Parodontologia del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche della Sapienza di Roma ha preso in esame 58 pazienti affetti da patologie parodontali divisi in due gruppi per i quali sono stati raccolti i dati sia con la tradizionale cartella clinica -per il gruppo di controllo- sia con l’utilizzo di una cartella parodontale informatica del programma Dental Management System (DMS) per il gruppo di test.
Dall’analisi dei dati e dal loro confronto è emerso che nel gruppo di test il punteggio relativo agli indici di rischio della malattia parodontale (8,22 nella prima valutazione) era diminuito sensibilmente con l’introduzione della cartella attestandosi su un valore medio di 4,94 mentre nel gruppo di controllo invece il punteggio medio era diminuito solo di 1,05 (passando da 8,55 a 7,5).
Inoltre, attraverso la valutazione dei fattori di rischio si è evidenziata la maggiore efficacia della cartella elettronica: ad esempio il software indica che un fumatore di un pacchetto di sigarette rischia cinque volte di più di perdere i denti rispetto a un non fumatore e che un diabetico ha un rischio di restare senza denti di 2,3 volte maggiore rispetto a un non diabetico.
Gli esperti ritengono che le potenzialità della cartella clinica elettronica siano diverse: calcolo diretto degli indici clinici, confronto longitudinale dei dati del paziente e confronto tra pazienti, stampa di fogli informativi per il mantenimento domiciliare e un’informazione completa al paziente dei suoi dati clinici personali.