L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) interviene, anche a seguito di una denuncia dell’associazione “Costruiamo il domani”, in merito all’accesso alla facoltà di odontoiatria e protesi dentale.
Secondo l’Antitrust l’attuale criterio che regola l’accesso a numero chiuso non garantisce la libera concorrenza ma tutela esclusivamente gli interessi dei professionisti.
In particolare il documento pubblicato sul bollettino dell’Agcm del 4 maggio scorso, evidenza come il criterio adottato per determinare il numero di studenti che possono accedere al corso di laurea, che non si basa solo sul fabbisogno formativo ma anche sul fabbisogno occupazionale del SSN, si presterebbe a logiche corporative. Anche per questo l’Autorità chiede un “ripensamento sulla modalità di determinazione del numero dei posti universitari disponibili che dovrebbe fondarsi esclusivamente su valutazioni attinenti all’adeguatezza dell’offerta formativa universitaria, non potendo essere tenuta in alcuna considerazione l’analisi del fabbisogno di professionalità da parte del sistema sociale e produttivo, calcolato, peraltro, sulla base del solo fabbisogno proveniente dal solo Sistema Sanitario Nazionale”.
Ed intanto l’8 luglio il Consiglio di Stato sarà chiamato a pronunciarsi sulla legittimità del numero chiuso per la facoltà di odontoiatria esprimendosi su di un ricorso presentato dal comitato Costruiamo il domani a nome di uno studente respinto.