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Rischi e vantaggi dello screening del tumore al cavo orale
[lunedì 25 maggio 2009]

Il tumore al cavo orale è uno dei tumori più diffusi e con un alto indice di mortalità. Ad oggi l’unica strategia è la diagnosi precoce attraverso un’indagine visiva affiancata da sistemi di screening in grado di individuare lesioni sospette. Ma lo screening serve o non serve? A questa domanda ha cercato di rispondere un articolo pubblicato sul sito www.partecipasalute.it che riprende una notizia pubblicata recentemente sul New York Times.

Negli ultimi anni sistemi di screening sono stati usati per diversi tipi di tumore, ad esempio quello al seno, dimostrandosi efficaci come strumento di prevenzione e nel ridurre il rischio di mortalità.
Per quanto riguarda il tumore al cavo orale, secondo l’Istituto Nazionale Tumori americano,  non esiste ad oggi un programma di screening definito ma tipologie diverse che permettono di individuare eventuali lesioni allo stadio iniziale. Il metodo di diagnosi più utilizzato rimane l’indagine visiva che nel caso di dubbi può essere affiancata da ulteriori verifiche tramite screening.

Ma quali sono i rischi dello screening?

Come tutti i test anche gli screening per il tumore del cavo orale possono presentare dei falsi negativi nel caso in cui non individuano la patologia o falsi positivi in casi in cui il tumore non è invece presente. Il rischio nei casi di falsi negativi è che il paziente in questo posticipi ulteriori esami e cure mediche che sarebbero necessarie. Ad esempio lo screening con citologia esfoliativa presenta un’alta percentuale di falsi negativi. Ma anche nel caso di falsi positivi il paziente può andare incontro ad esami invasivi come la biopsia che non sarebbero necessari generando ansia e preoccupazione. Di questo tipo sono gli esami orali che presentano un numero molto alto di falsi positivi.

I vantaggi?

L’applicazione con regolarità di screening mirati su soggetti ad alto rischio e condotti da personale specializzato si è dimostrata efficace nel migliorare la diagnosi precoce di questo tipo di tumore con conseguente maggior successo nelle terapie. Per quanto riguarda invece un programma di screening generale per il tumore al cavo orale, così come già avviene per altri tipi di tumore, secondo una ricerca della Cochrane Collaboration non ci sono al momento prove sufficienti per giustificare l’introduzione di un programma di screening per la popolazione.

Secondo l’articolo comunque un esame visivo accurato della cavità orale rimane strumento fondamentale nella diagnosi precoce ed in questo senso maggiore importanza dovrebbe essere attribuita proprio alla formazione su questo tipo di patologia in modo che sia possibile migliorare il riconoscimento di lesioni sospette affiancando in seguito ulteriori esami di verifica.


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