Dire addio ai difetti ossei attraverso una tecnica semplice ed affidabile è quanto propone la tecnica di osteosintesi presentata durante primo Congresso Europeo sul Laser in Odontoiatria e nell´estetica del viso indetto dalla ALDI, Accademia Laser Dentale Italiana organizzato lo scorso fine settimana a Brescia. La tecnica presentata vede l´associazione tra l´utilizzo di materiali riempitivi di sintesi e il laser a diodi.
“La tecnica sfrutta proprio l´effetto del laser a diodi a 810/830 nanometri, che ha capacità decontaminanti e biostimolanti”, spiega in una nota il dottor Luca Lancieri, medico chirurgo odontostomatologo, docente dell´Università di Genova per la specializzazione Applicazione del laser in chirurgia odontoiatrica. “Questo duplice esito –continua- permette l´uso del laser in due fasi della ricostruzione ossea: durante l´operazione chirurgica e nel postoperatorio”.
La formazione di nuovo osso, spiegano dall’Aldi, viene indotta attraverso un vero e proprio intervento chirurgico: si incide la gengiva nel punto in cui l´osso è deficitario, in modo da esporre la parte da trattare. A questo punto l´irradiazione con laser a diodi permette di decontaminare la zona e prepararla ad accogliere un particolare materiale, una ceramica bioattiva (capace di formare legami con tessuto osseo e con tessuti molli), costituita da una miscela di fosfato di calcio (precursore del tessuto osseo) e fattori di crescita, associata alla colla di fibrina, necessaria per facilitare l´attecchimento della ceramica.
La rigenerazione di osso di sintesi avviene mediamente in alcuni mesi ma, sostengono gli esperti, l´irradiazione con laser a diodi dopo l´intervento, con sedute alternate ogni due giorni, permette di accelerare il processo.