La Gaba International, nell’abito della sesta edizione di Europerio ha organizzato un simposio sulla salute orale. Di seguito l’abstract della relazione Prof. Crispian Scully dell’ UCL Eastman Dental Institute, London,
“I termini cattivo odore orale o alitosi (latino halitus = alito) descrivono qualsiasi odore sgradevole del cavo orale. Si considera alitosi quando il cattivo odore dell’alito viene verificato oggettivamente. Si usa il termine pseudo-alitosi in assenza una oggettiva evidenza di cattivo odore. Nei pazienti che persistono nel credere di avere l’alitosi, malgrado l’ assenza di un evidenza oggettiva di cattivoodore, si usa il termine alitofobia.
Il cattivo odore ha origine nella bocca, ed è principalmente causato da una scarsa igiene orale, ulcere o infezioni, in circa l’85% dei pazienti affetti.
I prodotti responsabili del cattivo odore sembrano essere (in parte) prodotti in maniera endogena e/o nel cavo orale e solitamente derivano dall'azione microbica che coinvolge una serie di micro-organismi. Questi prodotti includono composti sulforati volatili, i VSC (quali l’acido solfidrico, il metilmercaptano) – indoli quali l’indolo e lo skatole, e poliammine (putrescina e cadaverina). Possono anche formarsi acidi grassi a catena corta (p. es. valerato, propionato e butirrato). Acetone, 2-butanone, 2-pentanone and 1-propanolo possono insorgere nell’aria sia a livello orale che alveolare (polmone), insieme a indolo e dimetil silenio nell’aria alveolare.
L’alitosi e molto più raramente associata a cause extra-orali (ad es. respiratorie, gastrointestinali, assunzione di farmaci, metabolismo).
La valutazione è spesso basata sull’analisi organolettica dell’aria espirata – il clinico annusa l’aria espirata dalla bocca e dal naso. La maggior parte delle misurazioni oggettive dell’alitosi sono costose e richiedono tempo.
Dovrebbero essere evitati fumo, i farmaci ed cibi che potrebbero causare cattivo odore. È importante fare pasti regolari. Nella maggior parte dei pazienti, il trattamento ha come scopo la riduzione dell’accumulo di residui alimentari e dei batteri orali che producono cattivo odore, attraverso il trattamento delle patologie orali/dentali, il miglioramento dell’igiene orale –pulizia dei denti (con spazzolino e filo interdentale) e utilizzo di dentifrici e/o collutori antimicrobici (clorexidina gluconato, cetilpiridinio cloruro, zinco o triclosan, possono avere effetti benefici), stimolando la salivazione (chewing gum), e riducendo la patina linguale spazzolando/raschiando”.