La provincia di Trento ci riprova e rilancia l’assistenza odontoiatrica pubblica approvando una nuova delibera. Dopo la difficoltosa partenza dell’assistenza odontoiatrica pubblica definita dalla legge provinciale del 2007, fortemente criticata dalle associazioni sindacali e dall’Ordine locale e boicottata dai professionisti privati –solo sei studi ad oggi si sono accreditati- l’amministrazione provinciale ha approvato una delibera che tenta di rilanciarla investendo 13,5 milioni di euro.
Sulla base di quanto approvato, rispetto alle norme del 2007, vi sarà un ampliamento delle possibilità di accesso ai servizi pubblici rivedendo a favore dei cittadini gli indicatori Icef.
Con la nuova delibera, che entrerà in vigore il primo luglio 2009, i servizi erogati saranno quelli rivolti alla prevenzione e cura, all’ortodonzia intercettiva e alla protesica sia mobile che fissa ed implantologica.
Le prestazioni sono erogate in via diretta dalle strutture ospedaliere pubbliche, dagli ambulatori odontoiatrici pubblici, dagli ambulatori e studi privati convenzionati con il Servizio sanitario provinciale. Se non è possibile la presa in carico del paziente entro 60 giorni, lo indica il CUP, l’assistito riceve un nulla osta per rivolgersi alle strutture private, con assistenza indiretta, ottenendo poi un rimborso delle spese, sulla base delle tariffe previste.
“Grazie ad un proficuo confronto con i professionisti –si legge in una nota- è ora garantita un’adesione alle linee guida ed ai protocolli operativi anche da parte degli studi privati non convenzionati. La Commissione Albo Odontoiatri CAO pubblicherà l’elenco degli ambulatori e studi privati non convenzionati che aderiscono all’erogazione delle cure odontoiatriche in regime di assistenza indiretta”.
I professionisti non convenzionati, spiega l’assessorato, si assumeranno l’impegno sociale per l’erogazione di alcune specifiche cure - tra quelle destinate ai soggetti in età evolutiva e alla popolazione anziana - a onorari il più possibile vicini alle tariffe pubbliche.
Per agevolare la sinergia fra strutture pubbliche e private è stato completamento rivisto il nomenclatore delle prestazioni che le codifica e tariffa tutte: ora gli operatori pubblici e privati parlano il medesimo linguaggio.