Potrà arrivare dalla Sicilia, dall’Università di Palermo, un rimedio per chi soffre del morbo di Parkinson: un piccolo dispositivo medico posto su un elemento dentale che rilascia il farmaco necessario al paziente per evitare tremori e rigidità che la grave malattia neurodegenerativa comporta.
Il progetto si chiama “Home-based Empowered Living for Parkinson’s disease Patiens” ed è stato presentato oggi e durerà due anni, con un finanziamento di quattro milioni di euro per tutti i partner, di cui 547 mila euro (con un cofinanziamento ministeriale) per Palermo. Oltre all’Università di Palermo sono coinvolte una serie di altri partner spagnoli, tedeschi e israeliani. Il team di ricercatori dell’Ateneo palermitano, composto da Giuseppina Campisi per il dipartimento di Scienze stomatologiche, Libero Italo Giannola per il dipartimento di Chimica e tecnologie farmaceutiche, Roberto Monastero di Neuroscienze chimiche, Ada Maria Florena di Patologia umana, si occuperà di un’applicazione su vasta scala del sistema IntelliDrug, un “dente intelligente” già realizzato col contributo dell’Ateneo palermitano per somministrare farmaci rimpiazzando pillole e iniezioni.
“Il nuovo dispositivo –spiega un comunicato dell’ateneo siciliano- sarà dotato di un sistema di telecomunicazione in grado di scambiare informazioni con un centro clinico di controllo a distanza per il monitoraggio e la cura di chi è affetto dal morbo di Parkinson. Il paziente indosserà una cintura che, in caso di tremori, invierà un segnale al dente. Il dispositivo posto nel cavo orale rilascerà automaticamente la dose di farmaco prevista (Ropinirolo in questo momento) e manderà un segnale anche al centro di riferimento, dove personale specializzato potrà controllare la terapia ed eventualmente regolarla”.
Al progetto, oltre all’Università di Palermo, partecipano Telefónica Investigación y Desarrollo S.A. (Spagna), Fundació Hospital Comarcal Sant Antoni Abat (Spagna), Saliwell Ltd. (Israele), Nevet Ltd (Israele), Telecom Italia S.p.A. (Italia), HSG-IMIT (Germania), Mobile solution group GmbH (Germany), l’Universitat Politecnica de Catalunya (Spagna).