Chi Siamo Iscriviti Archivio L'Esperto risponde Archivio SOle 24 Ore Odontoiatria  
Secchezza delle fauci, colpa anche dei farmaci. Lo dice una ricerca USA
[giovedì 23 luglio 2009]

Una ricerca condotta negli Stati Uniti dall’Academy of General Dentistry (AGD) indica che la xerostomia, ovvero una ridotta secrezione salivare, può essere aggravata nei pazienti che assumono medicinali. Secondo un sondaggio il 91% dei dentisti che hanno partecipato alla ricerca ha pazienti che soffrono di questo disturbo e che assumono quotidianamente medicinali. La dott.sa Cindy Kleiman membro dell’AGD presentando la ricerca all’ annuale congresso dell’AGD tenutosi a Baltimora tra l’8 ed il 12 luglio ha precisato che “il numero di casi di xerostomia è andato aumentando negli ultimi anni per il fatto che le persone assumono sempre più farmaci”.

La secchezza delle fauci è provocata da una riduzione delle funzioni salivari e colpisce 1 americano su quattro, provocando nel 25% dei pazienti anche un rischio carie. Dalla ricerca è emerso che sono oltre 400 i farmaci che possono essere associati alla comparsa della xerostomia: antidepressivi, antipanico, diuretici , antistaminici, tranquillizzanti etc. I sintomi più comuni riportati dai pazienti includono sete costante e difficoltà durante l’alimentazione; specialmente nell’inghiottire e parlare, lingua “felpata”, sensazione di bruciore dei tessuti intorno al cavo orale, ulcere dolorose e ipersensibilità della dentina. Con il passare del tempo chi soffre di xerostomia, spiegano i ricercatori, tende ad essere soggetto a carie, perdita di denti, gengiviti dovute ad una salivazione estremamente ridotta. Degli oltre 500 pazienti che hanno partecipato alla ricerca l’89% ritiene che le medicine prescritte dai medici siano la causa primaria della secchezza delle fauci seguite dall’età, dai disturbi alle ghiandole salivari.

La ricerca ha inoltre evidenziato che per gli odontoiatri intervistati :

- circa i 2/3 considerano la xerostomia una patologia seria essendo causa di carie

- il 68% indica che una continua sensazione di sete sia il sintomo più comunemente riportato dai pazienti mentre il 44% dei pazienti dice di avere difficoltà a mangiare o parlare.

- oltre il 92% riporta che i pazienti tentano di incrementare la produzione di saliva bevendo più acqua; meno del 58% adotta altre strategie come consumare chewing senza zucchero o caramelle.

Inoltre, continuano i ricercatori, la xerostomia può essere un effetto collaterale di una serie di malattie e disturbi come HIV/AIDS, l’Alzheimer's,la sindrome di  Sjögren's, anemia, artrite reumatoide, ipertensione, diabete, Parkinson's, fibrosi cistica, ictus.

“Non è sempre semplice da diagnosticare ed è quindi importante per il paziente discutere i sintomi con il proprio dentista”, ricordano dall’associazione. Gli esperti dell’AGD indicano una serie di azioni da mettere in atto per ridurre la secchezza della bocca tra cui lavarsi i denti con un dentifricio al fluoro almeno due volte al giorno, utilizzare regolarmente il filo interdentale, masticare chewingum senza zucchero, bere molta acqua, evitare alcool e caffeina, evitare il fumo, ridurre il consumo di cibi salati, non consumare succhi d’arancia, pompelmo, pomodoro, evitare cibi secchi come i crakers, respirare dal naso il più possibile, utilizzare regolarmente crema per le labbra, dormire con un umidificatore nella stanza e visitare il dentista regolarmente.


Riproduzione vietata Ritorna alle notizie
Aiutaci a mantenere viva l'informazione de ildentale: abbonati

 
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di altri siti per inviare all'utente comunicazioni commerciali in linea con le preferenze manifestate durante la navigazione.
AVVISO: D-Press sas informa che, accedendo al sitowww.ildentale.it l'utente acconsente all'uso dei cookies per le finalità sopra indicate.
Proprietà D-Press sas PI:01362010058 redazione@ildentale.it