La sigillatura dei denti è sicuramente un mezzo di prevenzione efficace contro l’insorgenza della carie.
Ma questo tipo di trattamento si mantiene efficace nel corso del tempo?
A questo proposito è stato pubblicato sulla rivista “Journal of dentistry” del settembre 2009 i risultati di uno studio retrospettivo olandese finalizzato a valutare la validità dell’impiego di sigillanti a lungo termine. Sono stati coinvolti pazienti che si sono recati dal dentista tra il luglio 2006 ed il novembre 2007 ai quali erano stati applicati sigillanti prima del gennaio 2000 per valutarne la tenuta nel tempo.
E’ stato fatto uno esame clinico delle superfici occlusali delle quali sono stati registrati la perdita parziale di sigillanti e la perdita di colore mentre i pazienti sono stati classificati in base al numero e alla severità delle otturazioni.
Dai risultati emerge che i 1204 sigillanti applicati ai 148 pazienti controllati, dopo un follow-up medio di 11,6 anni, nel 41,3% dei casi l’applicazione era ancora ben conservata mentre solo nell’11,4% dei casi era stato sostituito da un’otturazione.
La percentuale di insuccesso variava significativamente a secondo della tipologia di dente interessato. Maggiore nei premolari rispetto ai molari. Nelle fessure che hanno perso completamente o parzialmente i sigillanti, frequentemente si è manifestata una discromia evidente nel 40% delle superfici.
In conclusione questo studio evidenzia come la performance a lungo termine dei sigillanti dipenda soprattutto dal dente (molare o premolare) e dal profilo clinico di ogni singolo paziente.