Certamente, giuridicamente, la sentenza dei giudici che hanno assolto il direttore sanitario di un centro odontoiatrico di Binasco (MI) è ineccepibile, ma lascia perplessi.
Secondo quanto pubblicato dal quotidiano La Provincia Pavese del 23 settembre, la vicenda risale a tre anni prima quando i Nas durante una irruzione in un centro odontoiatrico avevano scoperto un diplomato odontotecnico mentre curava un paziente. Denunciato l’abusivo ma anche il direttore sanitario dello studio che durante l’irruzione dei Nas non era presente. La vicenda giudiziaria fa il suo corso e l’odontotecnico viene condannato per esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Diverso l’epilogo del procedimento giudiziario nei confronti del medico direttore sanitario: assolto per non aver commesso il fatto. La difesa, ricorda il quotidiano, “ha sottolineato, nel corso del dibattimento, la buona fede del direttore sanitario, che non era consapevole della presenza del medico all’interno dello studio”. Tesi accolta dal giudice.
Fatto molto simile era stato raccontato da Il Piccolo di Trieste a fine luglio quando un dentista accusato di aver coperto nella sua attività abusiva un diplomato odontotecnico è stato assolto per non aver commesso il fatto. Anche in questo caso teatro della vicenda è un centro odontoiatrico. Durante la visita i Nas “beccano” l’odontotecnico mentre cura un paziente; nello studio a fianco un vero dentista sta curando un altro paziente. Il direttore sanitario titolare dello studio, anche in questo caso non sembra essere presente in studio. Abusivo e dentista vengono denunciati. L’odontotecnico ammette le colpe e patteggia, il dentista no e preferisce sostenere il processo dimostrando, che lavorava in quello studio solo poche ore alla settimana e i suoi pazienti li curava solo lui. Per questo il giudice non lo ha ritenuto colpevole.
Escludendo che nei due casi descritti gli odontotecnici abbiano costretto con la forza i proprietari degli studi a lasciargli curare i pazienti, possibile che nessuno abbia favorito l’esercizio abusivo della professione?