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Carie precoci nei bambini: un rischio per la salute. La prevenzione non sempre è sufficiente secondo uno studio USA
[venerdì 25 settembre 2009]

L’azione di prevenzione nei bambini è da anni tassello fondamentale per ridurre l’insorgenza di carie anche in età adulta e molto spesso si ritiene che le condizioni socio-economiche disagiate o l’appartenenza ad etnie diverse possa influire sull’incidenza di carie ai denti.

Uno studio americano, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Dental Abstracts”, ha cercato di valutare quali siano effettivamente gli effetti di cure preventive e individuare i fattori che maggiormente incidono sul rischio di carie nei bambini. Lo studio condotto negli Stati Uniti a cura del New England Research Institute, ha misurato l’incremento di nuove superfici cariose per i bambini di età compresa tra i 6 ed i 10 anni che avevano almeno 2 carie nei denti posteriori. Durante lo studio sono stati coinvolti 534 bambini che hanno ricevuto cure odontoiatriche gratuite monitorate, comprese l’applicazione di sigillanti e otturazioni, di questi è stato valutato se e in che misura hanno continuato a manifestare lesioni cariose cercando di capire quanto i fattori socio-demografici influiscano.

Dei bambini coinvolti, 429 (l’80,3%) quelli che hanno completato il programma nei 5 anni previsti.

I risultati hanno mostrato che nuove lesioni cariose si sono sviluppate nell’88,8% dei bambini, di cui il 44,8% ha sviluppato una nuova carie alla prima visita annuale. Il 55% delle nuove lesioni si sono manifestate nei denti da latte ed il 45% nei denti permanenti.

Alle visite successive, la percentuale di bambini con nuove carie si è ridotta al 55,7% ed il numero di nuove carie oscillava da 0 a 25 con una media di 4,5 denti; l’incremento di carie è stato più alto nel corso del primo anno ed è tornato ad aumentare nei 18 mesi successivi al termine dei 5 anni di trattamento.

Tra i fattori analizzati l’età, il numero di carie presenti all’inizio dello studio, la frequenza dell’igiene orale quotidiana.

L’aspetto più importante evidenziato dalla ricerca è il fatto che, nonostante le cure fornite, la maggior parte dei bambini abbia sviluppato comunque nuove lesioni durante il follow-up: quasi il 50% hanno presentato nuove lesioni entro 1 anno e circa il 90% nel corso dei 5 anni di durata dello studio.

Nel complesso il gruppo ha presentato una media di 4,5 nuove carie per bambino nel corso dei 5 anni.

L’età, il numero di carie pregresse all’inizio delle cure e la frequenza nel lavarsi i denti sono fattori associabili all’incremento di carie mentre non lo sono le caratteristiche socio-demografiche.

Il merito di questa ricerca è stato quello di monitorare bambini considerati ad alto rischio per la presenza di carie precedenti all’inizio delle cure.

I risultati, sostengono gli autori, non fotografano la situazione per l’intera popolazione infantile americana ma forniscono informazioni utili per pianificare interventi preventivi evidenziando come cure odontoiatriche di routine non siano sufficienti per eliminare le carie. Incoraggiante, concludono, sapere che lo status socio-demografico dei bambini non sia un fattore significativo nel predire l’estensione dei disturbi odontoiatrici.


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