La cronaca ci regala nuovamente la notizia dell’assoluzione di un dentista titolare di uno studio in provincia di Legnano dall’accusa di prestanomismo.
I fatti, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giorno, al 2006 quando i carabinieri scoprono un diplomato odontotecnico intento a curare una paziente nello studio del dottore assolto. L’odontotecnico ammette le colpe e patteggia la pena. L’odontoiatra titolare dello studio, anche’esso denunciato, preferisce andare davanti al giudice sostenendo che l’odontotecnico abusiveggiava a sua insaputa.
Il giudice, si legge nell’articolo, “ha rigettato la richiesta di condanna avanzata dal Pubblico Ministero e avallato quella di assoluzione proposta dall'avvocato della difesa in quando non è stato provato che l'odontoiatra fosse a conoscenza delle attività che l’abusivo svolgeva all'interno dell'ambulatorio in sua assenza”.
“A suffragare la tesi difensiva –continua il pezzo- vi è inoltre il fatto che i due fossero soci e l'ambulatorio fosse situato nello stesso palazzo in cui si trovava il laboratorio usato regolarmente dall’odontotecnico per realizzare le protesi che sarebbero poi state impiantate ai pazienti”.
Anche in questo caso (come quelli della scorsa settimana), certi della non colpevolezza del dentista, ci chiediamo: ma l’odontotecnico come faceva ad essere nello studio del dentista?