I lettori di questo sito non rimarranno certo stupiti dal sapere che il fenomeno dell’abusivismo odontoiatrico è una costante. Quasi quotidianamente diamo notizia di abusivi e prestanome.
La conferma però arriva dai dati diffusi ieri dall’agenzia Adnkronos sull’attività dei NAS dal primo gennaio al 20 settembre. Secondo questi dati i militari hanno effettuato 1208 controlli sequestrando 109 studi abusivi e segnalato all’autorità giudiziaria 574 persone. Confrontando i dati con quelli dello scorso anno pubblicati da questo sito scopriamo che sono aumentati i controlli, i sequestri ed i denunciati.
Le reazioni alla notizia lanciata dall’agenzia di stampa non si sono fatte attendere. L’Andi sottolinea come le pene siano troppo tenere e chiede più controlli e leggi più severe. Su questo tema segnaliamo sul numero in distribuzione del GDO un’intervista all’On Marinello e un commento sul disinteresse dalla politica verso questo problema. “Quella dell'abusivismo all'interno della nostra categoria –dice il presidente Andi Roberto Callioni- è una vera e propria piaga presente in tutto il Paese, in maniera omogenea nei piccoli centri e nelle grandi città. E spesso favorita dal prestanomismo di qualche professionista iscritto all'Albo".
E sulla complicità degli iscritti all’Ordine interviene il presidente Fnomceo Amededo Bianco promette una linea dura. "Quando verifichiamo la non abilitazione di un professionista –dichiara Bianco all’Adnkronos- facciamo subito comunicazione ai Carabinieri dei Nas. Ai dentisti regolarmente iscritti all'Albo che fungono da prestanome per gli abusivi infliggiamo sanzioni disciplinari molto pesanti".
Sulla questione interviene anche Cittadinanzaattiva invitando i cittadini a verificare che il dentista a cui ci si rivolge sia abilitato.
Ma i dati dei NAS rischiano di essere sottostimati in quanto i controlli spesso non ricercano le prestazioni odontoiatriche effettuate dalle assistenti alla poltrona. “Stimiamo che il 50% dei dentisti italiani –ci dice la presidente della Aidi Marialicie Boldi- fa eseguire alle proprie assistenti alla poltrona prestazioni esclusive della professione di odontoiatra o dell’igienista dentale”. “Anche questo è abusivismo”, rimarca.