Con una lettera al Sole 24 Ore il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini interviene sulla possibile riforma dei test di accesso ai corsi di laurea delle facoltà mediche.

A chi suggeriva una graduatoria unica il ministro ricorda che l’obiettivo dei test è quello di “consentire agli studenti che conseguono i migliori risultati su base nazionale di accedere alle facoltà mediche scegliendo quella che preferiscono”.

Sulla proposta delle graduatoria unica il ministro Gelmini informa di come la commissione istituita lo scorso anno per indicare dei possibili interventi correttivi alla struttura dei test abbia evidenziato come la graduatoria unica presenti tre problemi di attuazione. “Il primo, dice il Ministro, è di natura tecnica. Si tratta infatti di poter somministrare i test via computer, garantendo ovviamente la segretezza e la sicurezza delle prove”. “Nulla di impossibile -dice- anche se abbiamo a che fare con oltre 40.000 candidati ogni anno”.

“Esiste poi –continua- il problema di come esercitare le opzioni sulla sede da parte dei vincitori dei test. Quando il sistema è stato sperimentato per l'accesso a odontoiatria, per esempio, le difficoltà sono state serie. Lo scoglio principale è però di natura giuridica, perché ogni anno le graduatorie sono a rischio a causa dei ricorsi al Tar. Mi è stato notificato questa settimana, per esempio, che il Tar Liguria ha ordinato all'ateneo genovese di convocare una commissione di esperti per riesaminare alcune delle risposte in relazione al test di accesso per l'anno accademico 2008-09. In questi casi il contenzioso è locale. Con una graduatoria unica su base nazionale, invece, un ricorso bloccherebbe di colpo tutti gli aspiranti medici e tutte le facoltà”.

Augurandosi di trovare al più presto una possibile soluzione, il Ministro ricorda come il contenzioso amministrativo anche sui temi della formazione “abbia raggiunto proporzioni impensabili fino a pochi anni fa rendendo difficile una opera di modernizzazione per competere con gli altri paesi”.