Sono in aumento i pazienti che portano davanti giudice il loro dentista, anche se non sempre poi il professionista viene condannato. Ad evidenziarlo sono i dati, parziali, di una ricerca presentata oggi all’Istituto Superiore di Sanità nell’abito del convegno sulla responsabilità professionale medica.
La ricerca condotta dall'Osservatorio sulla responsabilità medica, dall’Istituto superiore di sanità, Ordine dei medici di Roma, magistrati del Tribunale di Roma e docenti dell'Università di Tor Vergata è stato condotto verificando oltre 1900 sentenze che hanno coinvolto medici portati in giudizio da pazienti che si sono ritenuti danneggiati ed hanno chiesto risarcimenti. Da 2500 fino a 500 mila euro i risarcimenti combinati ai medici ritenuti colpevoli dai giudici.
Delle sentenze prese in esame 434 hanno evidenziato una colpevole mancanza, 864 una atto medico errato. 1.159sentenze hanno interessato la struttura sanitaria, 976 la società di assicurazione mentre 1.393 i singoli professionisti. Di questi 602 hanno erano medici impegnati in attività libero-professionali. Nella classifica delle specialità mediche più a rischio contenzioso quella odontoiatrica si classifica al secondo posto con 278 sentenze subito dopo ai chirurghi (595) seguiti da ortopedia (245), ginecologia (191), chirurgia estetica (181), oculistica (93) e pronto soccorso (77).