Il Codacons dichiara guerra ai dentifrici lanciando l’allarme fluoro e presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Roma ed ai Nas. Il problema, secondo l’associazione dei consumatori è quello delle etichette che non sarebbero conformi a quanto prescritto dalla norma sui cosmetici. Almeno secondo quanto emerso da una serie di controlli condotti dall’associazione in vari supermercati romani dove sono state controllate le etichette delle confezioni di dentifricio dei marchi più famosi.
In particolare, ricorda il Codacons “il Ministero della Salute di concerto con quello dello Sviluppo economico ha emanato il 2 aprile del 2008 un decreto che introduce l'obbligo delle etichette trasparenti anche per i dentifrici e per le tinture per capelli. La normativa pone in evidenza come alcuni prodotti di uso comune possano rivelarsi altamente rischiosi. Nello specifico il decreto afferma: per i dentifrici contenenti tra 0,1 e 0,15% di fluoruro, qualora non rechino già sull'etichetta l'indicazione che sono controindicati per i bambini (ovvero che «possono essere usati soltanto da persone adulte»), e' d'obbligo la seguente etichettatura: Bambini fino a 6 anni: utilizzare una piccola quantità di dentifricio sotto la supervisione di un adulto per ridurre al minimo l'ingerimento. In caso di assunzione di fluoruro da altre fonti consultare il dentista o il medico”.
Il decreto stabilisce anche che i dentifrici contenenti tra lo 0,1% e lo 0,15% di fluoruro devono riportare obbligatoriamente sull’etichetta la dicitura: "Controindicato nei bambini”.
Già nel 2007 l’associazione Altroconsumo aveva verificato la correttezza delle etichette delle confezioni di 25 dentifrici rilevando che solo 9 indicavano l’età di utilizzo.
Il Codacons ha anche inviato all’ISS una richiesta di chiarimenti con il quale si chiede se il fluoro si dannoso o meno per la salute dei cittadini, sia bambini che adulti.