Indubbiamente il vantaggio principale per una overdenture supportata da mini impianti è la stabilità specialmente, come spiegano gli autori del lavoro pubblicato su Il Dentista Moderno (2009;02:46-58), in pazienti anziani con creste atrofiche, patologie sistemiche e/o problemi economici.
“La percentuale di sopravvivenza –ricordano- in base a stime prudenziali, indicano valori attesi dell’80% a 10 anni. La semplificazione dell’atto chirurgico non giustifica approcci semplicistici; è necessario comprendere i fattori di successo, correlati alla manualità dell’operatore, al rispetto dei principi generali dell’implantologia, della tecnica degli ancoraggi in protesi sovrapposta e ai principi di costruzione delle protesi totali. Il mancato rispetto dei protocolli terapeutici consigliati si traduce in differenze del 20-30% nelle percentuali di successo a breve termine”.
Pochi ma determinanti i consigli degli autori per ottenere una riabilitazione di successo. Innanzitutto il numero di impianti che deve essere in numero di 6 per l’arcata superiore e 4 per quella inferiore. I mini impianti devono poi essere posizionati almeno 5-8mm di distanza uno dall’altro a una profondità di 10-13mm e l’asse di posizionamento rispetto a quello di inserzione deve avere una compensazione introno ai 30-40°. La scelta tra carico immediato e carico differito dipende dalla stabilità primaria. “L’errore più frequente –precisano gli autori- è rappresentato da carente stabilità primaria per sovrastumentazione dei siti, carico immediato in osso di scarsa qualità e sovraccarichi occlusali per utilizzazione di protesi instabili”.