Il disegno di legge che dovrebbe ripristinare il ministero della Salute, già approvato dal Senato il 30 settembre scorso, approderà martedì 3 novembre, alla Camera.
Il provvedimento oltre a scorporare dal ministero del Welfare la Salute prevede l’aumento dei componenti del Governo da 60 a 63.
Critiche le opposizioni che evidenziano come il nuovo ministero della Salute non abbia di fatto poteri visto che per le scelte economiche dovrà rapportarsi con il ministero dell’Economica al quale spettano la decisioni in tema di spesa sanitaria oltre che il coordinamento e il monitoraggio delle attività tecniche sanitarie regionali e l’organizzazione dei servizi sanitari e delle professioni sanitarie,
Critica anche la Conferenza delle Regioni che attraverso il suo presidente ha inviato nei gironi scorsi una lettera alla Camera esprimendo “valutazioni fortemente critiche” sul provvedimento.
Secondo il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani le competenze del nuovo ministero non saranno in linea con la riforma del Titolo V della Costituzione che ha introdotto sostanziali modifiche nelle competenze sia del governo che delle Regioni in materia di salute comportando, conseguentemente modifiche anche sulle funzioni attribuite ai diversi livelli istituzionali. “Non si può quindi non rilevare –scrive il presidente Vasco Errani- come il riferimento alle funzioni del ministero della Salute disciplinate prima della riforma del Titolo V, non tenendo conto del mutato quadro istituzionale, sia irragionevole e anacronistico”.