Gli odontotecnici tornano a chiedere più trasparenza nel rapporto dentista e paziente. Questa volta è la Fe.Na.Od.I a chiedere al Governo la tracciabilità dei dispositivi medici su misura e la consegna della documentazione direttamente al paziente.
“La normativa comunitaria 93/42 –dichiara Antonio Ziliotti presidente Fe.Na.Od.I attraverso un comunicato stampa- prevede la totale tracciabilità dei dispositivi su misura, per la filiera produttiva, dai materiali impiegati ai produttori. Se la nostra classe politica accetta di poter giocare con la salute degli uomini, è bene che si interroghi su quanto realmente necessarie ed efficaci siano le sue azioni a livello nazionale ma anche europeo”
Il problema, secondo Ziliotti, è la possibilità data dal legislatore ai dentisti italiani di non consegnare la dichiarazione di conformità del fabbricante al paziente ma conservarla in studio.
“L’Italia –continua- ha arrangiato la direttiva a suo piacimento, e così i nostri pazienti sono gli unici a non ottenere un’accurata certificazione di materiali e tecniche produttive adottate per realizzare le protesi. Dobbiamo renderci conto che sarà la qualità del vero made in Italy a rendere competitive le nostre imprese in tutto il mondo. Solo così si potrà distinguere un professionista serio da un odontotecnico improvvisato e corruttibile. Il cliente deve sapere di chi potersi fidare”.
Il presunto allarme è dato dall’arrivo sul mercato italiano di dispositivo protesici provenienti da Cina e India; anche se dati che certificano questo tipo di fenomeno non ci sono.
Introdurre la tracciabilità delle protesi dentarie con la redazione di una dichiarazione ad hoc, contenente le informazioni sulle caratteristiche del prodotto e corredata dei dati del fabbricante che lo ha realizzato e l’obbligo di consegnarla al paziente è la richiesta della Fe.Na.Od.I..
Richiesta che giunge al Governo proprio mentre la Commissione Affari costituzionali ha licenziato il testo del decreto legislativo concernente le modifiche della direttiva 93/42Cee che ora passa all’esame parlamentare.