Lo scopo del lavoro pubblicato sulla rivista il Dentista Moderno (2009;10:76-82) è quello di valutare e quantificare la contaminazione da paziente della linea idrica del riunito odontoiatrico durante le reali condizioni di esercizio della linea idrica del riunito odontoiatrico durante le condizioni di esercizio del riunito, impiegando come indicatori microrganismi di origine umana, gli Streptococchi orali, e quindi di comparare l’efficacia, in termini di abbattimento del rischio di bloodborne infection, del flussaggio e della disinfezione discontinua ad alto livello.
Per lo studio sono stati selezionati un riunito odontoiatrico “convenzionale” (A) e uno dotato di un sistema di disinfezione ad alto livello (B), a base di TAED e perossidante, e alimentato con liquido sterile. Entrambi i riuniti sono stati utilizzati su pazienti che necessitavano di trattamenti odontoiatrici di conservativa ed endodonzia. Nel riunito A si effettuava un flussaggio di 5 minuti a inizio giornata e uno rinforzato (2 minuti) dopo ogni paziente; nel riunito B si eseguiva la disinfezione dopo ciascun paziente. Dopo ogni trattamento clinico è stata prelevata l’acqua erogata direttamente dal riunito (turbina scollegata). I dati ottenuti sono stati raccolti e analizzati statisticamente (t-test). Per il riunito A, il 18% dei campioni risultava negativo agli Streptococchi e si registrava nei condotti una carica residua media finale del 36%. Per il riunito B, nessun campione presentava Streptococchi orali.
Dai dati ottenuti, spiegano gli autori, si evidenzia come i circuiti idrici siano frequentemente contaminati da germi provenienti dal cavo orale e come, per il controllo di questo fenomeno, siano necessarie procedure più efficaci del solo flussaggio”.