E’ stato presentato oggi a Roma dal ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi e dal Viceministro alla Salute Prof. Ferruccio Fazio la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2007-2008.

"La Relazione sullo Stato Sanitario del Paese anni 2007-2008 –ha detto il Ministro Sacconi aprendo la conferenza stampa- rappresenta uno straordinario strumento di analisi sulla situazione epidemiologica, i determinanti di salute, le risposte in termini di prevenzione, assistenza, riabilitazione, la qualità del SSN”.

Per la prima volta il documento che fotografa lo stato di salute sia degli italiani che dalla sanità italiana si occupa di odontoiatria con ben tre capitoli. Nel comitato di redazione il prof. Enrico Gherlone referente per il settore odontoiatrico presso il Ministero.

Secondo quanto presentato, carie e malattia parodontale sono le patologie che più di altre minano la salute orale degli italiani.

Il quadro epidemiologico, spiegano dal ministero, non è omogeneo a livello nazionale. I residenti nel Nord Italia hanno una salute orale migliore di quelli del Centro e del Sud .

Quasi il 60% degli italiani di età compresa tra i 13 ed i 18 anni ha già avuto almeno una lesione cariosa. Dai dati presentati il reddito e la classe sociale sembra influire sulla salute orale degli adolescenti visto che quelli appartenenti a famiglie a più alto reddito e che frequentano scuole secondarie di secondo grado mostrano un livello di patologia dento-parodontale meno elevato. Negli individui di età compresa tra 19 e 25 anni c’è una prevalenza di patologia superiore all’80%. La percentuale di individui con un parodonto sano diminuisce con l’aumentare dell’età e non rappresenta più del 10% della popolazione adulta. A differenza di ciò che avviene per le patologie dento-parodontali, il cancro orale risulta di più frequente al Nord. Il tasso standardizzato di incidenza è 12,1 al Nord, 7,5 al Centro e 6,8 al Sud. Questi dati sono probabilmente attribuibili sia ad una maggior sorveglianza epidemiologica realizzata nel Nord del paese, sia ad una maggior esposizione della popolazione ai principali fattori di rischio.

Sul fronte della prevenzione viene rilevato come l’offerta pubblica sia carente. Ammettendo di non avere dati specifici sull’attività pubblica mirata alla prevenzione odontoiatrica, il ministero si rifà a quelli ISTAT relativi all’anno 2005 indicano che, in Italia, solo il 39,7% della popolazione ha fatto richiesta di prestazioni odontostomatologiche; lo 87,5% delle persone sottoposte a cure odontoiatriche si è rivolto prevalentemente a liberi professionisti mentre, solo il 12,5%, ha fruito di strutture pubbliche o private convenzionate deputate all’erogazione di prestazioni odontoiatriche.

In attesa di un Piano nazionale della prevenzione, il ministero ricorda di aver avviato una serie di iniziative che puntano a strutturare una cultura della prevenzione odontoiatrica pubblica come le

“Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva”, e il progetto sperimentale di prevenzione orale sul territorio che ha portato a visitare 8.377 bambini di sette anni di età coinvolti, sigillando circa 15.000 elementi dentari permanenti.

Per quanto riguarda l’assistenza pubblica nessuna novità rispetto a quanto vi avevamo anticipato nel maggio scorso ed a novembre con la pubblicazione del censimento delle prestazioni odontoiatriche pubbliche. A fronte di un numero consistente di strutture e prestazioni permangono i dubbi sull’organizzazione dell’offerta.