Dateci un Albo per contrastare l’abusivismo professionale. E’ questa la richiesta delle professioni sanitarie aderenti al Conaps (Coordinamento nazionale delle professioni sanitarie), riunitesi venerdì al Senato per un convengo sul tema. E la richiesta dei rappresentanti di 550 mila professionisti dell’area sanitaria, tra i quali gli igienisti dentali, sembra non essere stata inascoltata.
“La legge per l’istituzione di un Ordine professionale è dovuta”, ha ribadito, per conto del ministero della Salute, il dott. Saverio Proia che si è schierato per l’approvazione. Però i DDL che prevedono l’istituzione degli albi professionali, ora accorpati in unico DDL il 1142, non ha ancora superato lo scoglio della Commissione Sanità e da mesi non è più posto in discussione. “Terminata la fase emendativa – prevede la sen. Laura Bianconi membro della Commissione Sanità e relatrice del DDL 1.142- dopo la pausa natalizia riprenderemo i lavori cercando di chiudere al più presto la discussione in Commissione. Mi auguro che il 2010 sia decisivo per la sua approvazione”. "L'obiettivo fondamentale che si prefigge il DDL n.1142 -spiega all’AGI la Sen. Rossana Boldi, presidente della Commissione Politiche dell'Unione Europea e coautrice del DDL - è il superamento di una situazione di disparità di trattamento tra quelle professioni sanitarie già organizzate in ordini e collegi e quelle che ancora non lo sono. Il problema non è tuttavia solo quello di tutelare le professioni sanitarie attraverso l'istituzione di ordini ed albi per quelle che ancora ne sono sprovviste, ma soprattutto quello di combattere l'abusivismo. Il risultato finale dell'approvazione del DDL, sarà quello di garantire ai cittadini delle prestazioni di qualità migliore e più sicure".
Soddisfatta dell’incontro, ma diffidente in merito alle promesse, la presidente dell’AIDI Marialice Boldi.
“Non ricordo più –ci dice la dott.ssa Boldi- da quanti anni, certo più di 10, sento i politici dichiarare in modo bipartisan che sono d’accordo sul fatto che ci sia una situazione da sanare, che l’istituzione di questi ordini è un atto dovuto, che i cittadini hanno diritto di sapere da chi sono curati, che gli albi e gli ordini servirebbero ad arginare il problema dell’abusivismo, ma per ora rimangono delle promesse”.
“Continuo ad avere fiducia in quei politici che, di certo, sono vicini da sempre alle professioni sanitarie e che da sempre si impegnano con serietà e tenacia per conseguire un risultato positivo, voglio anche continuare a sperare in un risultato a breve termine ma registro che date certe durante il convengo non se ne sono indicate. Da parte nostra continueremo a batterci per ottenere quanto è dovuto a noi ed ai cittadini”.