I cementi a base di fosfato di zinco sono indubbiamente tra quelli più utilizzati e un’ampia letteratura ne ha dimostrato l’efficacia clinica nel corso degli ultimi 20 anni. Uno studio condotto dal Dipartimento della School of dentistry della Federal University di Santa Catarina in Brasile e dall’Università di Erlangen-Nuremberg in Germania ha confrontato i risultati clinici di elementi protesici di protesi fissa cementati con zinco-fosfati e resine adesive.
Lo studio pubblicato sul Journal of Prosthetic Dentistry (Vol.103-1) ha coinvolto, nel Centro Medico dell’Università di Regensburg, 94 pazienti di età media 54 anni con elementi di protesi fissa cementate su elementi naturali utilizzando zinco fosfati e resine adesive. Lo studio comprendeva 42 corone posteriori 5 anteriori e 2 onlays. 47 elementi sono stati realizzati con leghe preziose e 2 con leghe non preziose. Gli elementi protesizzati sono stati clinicamente esaminati ogni anno eseguendo valutazione per la placca, sanguinamento e attacco, vitalità pulpare. Il tempo medio di osservazione è stata compresa tra 3,16 anni (minimo 2 e massimo 4,5 anni). Durante questo periodo nessun elemento è stato perso e non è stata necessaria alcuna ri-cementazione. Un trattamento endodontico si è reso necessario per un elemento cementato con composito adesivo dopo 2,9 anni. Al termine dello studio l’indice di placca (1,64 composito e 1 per zinco fosfato) e l’indice di sanguinamento (1,44 composito e 1,25 zinco fosfato) non hanno mostrato differenze significative.
Gli autori concludono affermando che il cemento adesivo ha ottenuto una performance clinica buona e un utilizzo semplice come il cemento zinco-fosfato per fissare una elemento di protesi fissa durante il periodo di osservazione.