Uno studio condotto dalla Dental School, dell’Università di Atene e pubblicato sulla rivista “European archives of paedriatric dentistry: official journal of the European Academy of Paediatric Dentistry” ha cercato di valutare l’efficacia delle sigillature per la riduzione delle carie per i primi molari definitivi.
La ricerca è stata condotta su 1274 sigillature di primi molari di 380 bambini di età compresa tra i 6 e gli 8 anni che sono stati monitorati per 3 anni e controllati annualmente. Il campione è stato organizzato in base all’indice di valutazione del rischio carie identificando tre gruppi: a rischio carie basso, moderato e alto con circa la metà dei soggetti appartenenti alla categoria ad alto rischio.
I risultati hanno mostrato che il 72,8% (927) delle superfici sigillate non ha richiesto interventi di nessun tipo, il 14,5% (185 casi) ha avuto bisogno di un’ulteriore sigillatura mentre il 12,7% (162) hanno sviluppato carie durante lo studio. Delle 162 superfici lesionate con carie il 15,9% derivava da bambini appartenenti al gruppo ad alto rischio carie rispetto al 11,8% con rischio moderato e il 8,3% con rischio basso.
Il numero risigillature registrato è stato pari al 4,9% alla prima visita di controllo dopo un anno e si è ridotto gradualmente nel corso del tempo riducendosi al 1,4% al termine dello studio. Lo sviluppo di carie è invece rimasto stabile intorno al 6-8% all’anno. Un alto valore dell’indice di rischio carie si è dimostrato un fattore in grado di influenzare l’associazione tra il rischio carie e la mancanze sigillante mentre altre variabili come l’età, sesso, numero di visite non concorrono ad incrementare il rischio.
Gli Autori concludono che anche se le sigillature si sono rivelate efficaci nella maggior parte dei casi, i bambini ad alto rischio carie hanno mostrato comunque una predisposizione alle carie nonostante l’applicazione dei sigilli che sembrano non aver inciso drasticamente sul risultato finale del gruppo ad alto rischio carie.