Capita anche questo. In provincia di Roma la polizia si reca con l’ufficiale giudiziario in un negozio per eseguire uno sfratto ma ci trova uno studio dentistico chiuso. Eseguono le indagini del caso e una settimana dopo si presentano nel negozio/studio (in compagnia delle telecamere del TG1) trovandolo in piena attività con tanto di segretaria e pazienti. Il locale, fatiscente come lo studio, è stato sequestrato ed il finto dentista denunciato. Ora le indagini dovranno verificare altri coinvolgimenti a cominciare da quello di un dentista vero il cui timbro è stato trovato su alcuni documenti.

I Nas di Brescia hanno denunciato un dentista iraniano titolare dello studio dentistico, regolarmente autorizzato, nel quale, però, lavorava un diplomato odontotecnico. I due sono stati denunciati e lo studio sequestrato.

Più complicata la vicenda raccontata dal quotidiano Il Mattino di Padova. Tre anni fa i Nas scoprono e denunciano un finto dentista e confiscano le attrezzature che vengono poi messe all’asta. Qualche giorno fa i Nas si ripresentano nello stesso studio dove questa volta trovano a lavorare il figlio di 28 anni dell’allora abusivo; anche lui con il solo diploma di odontotecnico. Ma non finisce qui; secondo il quotidiano nello studio i Nas trovano le stesse attrezzature sequestrate tre anni fa ed andate all’asta. Il giornale spiega che secondo le ricostruzioni dei Nas riunito e radiografico vennero comprati all’asta da un medico che poi li cedette ad un deposito dentale della zona che li avrebbe rivenduti all’abusivo. Abusivo che sempre dalle colonne del quotidiano così si difende. “Quindici giorni fa –leggiamo-mio figlio ha fatto nascere una società che ha come scopo quello di mettere in piedi uno studio dentistico affittandolo ad un medico, che però al momento non è ancora stato trovato”.