Cambiare il titolo del disegno di legge 1142, che prevede l’istituzione di ordini e albi di figure professionali sanitarie, aggiungendo “… e delega al Governo per la riorganizzazione degli Ordini delle professioni sanitarie di Medico chirurgo, Odontoiatra, Farmacista e Veterinario”. E’ questa la proposta approvata dal Consiglio Nazionale della FNOMCeO riunitosi lo scorso fine settimana. L’obiettivo, si legge sul sito della Federazione, è quello di bloccare la discussione in Commissione del DL demandando al Ministero, attraverso la delega, la riorganizzazione del sistema.
“Credo sia superfluo sottolineare come questa iniziativa –ha spiegato il presidente FNOMCeO Amedeo Bianco durante il suo intervento in Consiglio Nazionale- ribalterebbe la condizione di marginalità nella quale oggettivamente il Parlamento ci ha confinato spalancando le porte a quel processo riformatore dell’organizzazione e gestione dei nostri Ordini che da tempo aspettiamo. Avremmo dunque non solo l’opportunità di assumere un nostro specifico riferimento legislativo (la legge delega) ma anche lo spazio temporale (sei mesi-1 anno?) per concludere al nostro interno un vero e proprio processo costituente che abbia la forza e il coraggio di consegnare alla professione ed alla società nuovi soggetti e nuovi strumenti di tutele tecnico, professionali, civili, ed etiche”.
Per fare questo basterebbe che venga presentato ed approvato un emendamento ad hoc in Commissione, cosa possibile visto che i termini erano stati riaperti proprio nella riunione della scorsa settimana.
Sempre secondo il presidente Bianco, nei giorni scorsi una delegazione composta oltre dai rappresentanti dei medici da quella dei farmacisti e dei veterinari, ha incontrato il Ministro Fazio che si è reso disponibile a percorrere lo strumento della delega ed ha già fissato un incontro con la relatrice del Dl la senatrice Bianconi, per valutare questa possibilità.
Una delega al Ministero sulla riorganizzare degli Ordini aprirebbe la possibilità di ottenere una piena autonomia gestionale, politica ed amministrativa di quello degli odontoiatri. Per questo il presidente CAO Giuseppe Renzo ha definito, la decisione adottata all’unanimità dal Consiglio Nazionale:“storica”.
Presidente Renzo che commenta anche un’altra decisione presa ovvero quella di riconsiderare le forme di rappresentanza delle professioni all’interno della Fondazione ENPAM. Decisione che se adottata a livello statutario dall’Ente permetterebbe, dice Renzo, “già dalla prossima scadenza elettorale alla professione odontoiatrica l’elezione diretta dei propri rappresentanti”.