Lo stress non comporta solo problemi di bruxsismo ma può influire anche sulla malattia parodontale.
A studiarne la correlazione è uno studio della Clinica odontoiatrica di chirurgia maxillo-facciale dell’Università di Verona svolto attraverso l’analisi della letteratura e pubblicato su Quintessenza Internazionale (2010; 1:9-33). Lo studio è stato effettuato analizzando la letteratura attraverso Pub-med utilizzando queste parole chiave: periodontal dicease, stress, systematic review. 5 le revisioni sistematiche della letteratura reperite sull’argomento dalle quali sono stati selezionati 22 studi caso controllo, 20 studi trasversali e 2 studi prospettici per un totale di 44 studi. In seguito alla revisione della letteratura, spiegano gli Autori, è emerso come dato rilevante una stretta associazione fra stress e malattia parodontale. Lo stress è infatti in grado di alterare la risposta immunitaria dell’individuo che porta a una autentica produzione di cortisolo e di catecolamine. In risposta ai microrganismi patogeni, si riscontra una diminuzione dell’attività leucocitaria cellulo mediata mente viene amplificata la risposta tipo umorale e infiammatoria.
“Dai risultati ottenuti –spiegano gli Autori- si è visto come lo stress è strettamente associato a diversi quadri clinici della malattia parodontale che vanno dalla gengivite alla gengivite ulcero necrotica e dalla parodontite cronica alla parodontite aggressiva. Inoltre lo stress è in grado di influire sui risultati della terapia chirurgica ed è chiamato in causa come importante fattore nell’insorgenza delle recidive”.
Sarebbe pertanto auspicabile, consigliano, che alla tradizionale terapia della malattia parodontale possa essere aggiunto un protocollo che permetta di rilevare i livelli di stress del paziente affinché sia possibile migliorare la prognosi attraverso una terapia congiunta di tipo parodontale e di supporto psicologico.