L’efficacia dei colluttori a base di clorexidina è consolidata anche se il suo utilizzo deve essere fatto consapevolmente. Un Lavoro pubblicato su DoctorOS (2010;03:281-285) valuta attraverso la revisione della letteratura l’efficacia clinica e microbiotica della clorexidina nella terapia parodontale non chirurgica.

Se l’utilizzo di collutori dopo la seduta di igiene professionale, sostengono gli Autori, è una procedura oramai consolidata, il raggiungimento e il mantenimento di una buona igiene orale non può prescindere da un corretto spazzolamento ed utilizzo del filo interdentale. “L’uso di collutori con antimicrobici non deve divenire motivo di riduzione delle manovre di igiene orale domiciliare, le quali non possono essere assolutamente sostituite”.

“In assenza di manovre di igiene domiciliari –continuano- l’uso di collutori diviene inutile nonché dannoso e controproducente per la salute orale dell’individuo.

L’efficacia dell’uso di collutori a base di clorexidina, indicano gli Autori, non è poi determinata dal dosaggio ma dalla modalità della somministrazione, meglio un quantitativo minore e a basso dosaggio lasciato agire per qualche minuto in più applicato se possibile con una maggiore frequenza. Inutile l’utilizzo di questo tipo di collutori dopo l’utilizzo di dientifirici contenenti agenti antimicrobiotici  mentre al fine di non alterare eccessivamente l’ecosistema orale gli Autori consigliano di non utilizzarli per un periodo prolungato oltre i 15-20 giorni.