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I giornali raccontano anche del low-cost che non funziona. Un caso a Montecatini ed Aosta
[giovedì 15 aprile 2010]

Come capita in ogni parte del mondo, non tutte le cure odontoiatriche riescono alla perfezione. Come quelle fatte dai dentisti italiani anche quelle low-cost effettuate in Romania, Bucarest o Rieka possono dare dei problemi. Ovviamente il problema per quelle fatte a centinaia di chilometri di distanza da casa e persino in un altro stato è riuscire a farsi sistemare il problema o rivalersi legalmente nei confronti del professionista.

Nelle ultime settimane su alcuni quotidiani alcuni pazienti hanno raccontato la propria esperienza, non positiva, delle cure low-cost.

Il quotidiano Il Tirreno il 6 aprile riporta la disavventura di due coniugi di Montecatini che attirati dai prezzi particolarmente contenuti si erano rivolti ad un dentista croato per un primo intervento compiuto a novembre del 2009 all’arcata dentaria inferiore, risultato soddisfacente. Per questo motivo si erano di nuovo rivolti a lui per completare il lavoro iniziato, chiedendo un ulteriore intervento all’arcata superiore. Ma le cose, evidenzia il giornale, non sono andate nella direzione sperata. Invece di una settimana di soggiorno nella città croata, la coppia è stata costretta a prolungare di ulteriori otto giorni la permanenza all’estero. I signori facevano presente ogni giorno ai dentisti croati il disagio e l’insoddisfazione per il lavoro fino ad allora svolto, ma questi ultimi non consideravano il problema pretendendo, nonostante le proteste, il pagamento dell’intera parcella. O, in alternativa, l’estrazione dell’impianto. Dopo questa minaccia i pensionati sono allora tornati in Italia rivolgendosi ad una associazione di consumatori per cercare di ottenere risarcimento.

La vicenda descritta dal quotidiano La Stampa del 10 aprile riguarda  una signora residente ad Aosta che si è rivolta ad una struttura odontoiatrica nella Repubblica ceca. In due giorni –si legge sul giornale- le avevano assicurato che avrebbe risolto tutti i problemi ottenendo un sorriso smagliante. Ma le cose sono andate diversamente. Tornata in Italia, dopo l’intervento di implantologia, il dolore continuava a persistere nonostante i farmaci prescritti. La signora tenta più volte di contattare il medico che l’aveva curata e quando finalmente riesce a parlargli riprende un appuntamento e riparte per la Repubblica Ceca. Il medico la medica, la controlla e la rimanda in Italia. Ma il male non passa. La signora decide quindi di rivolgersi ad un dentista di Aosta che gli rimuove l’impianto e ricomincia la terapia da capo. “Il risultato –si sfoga sul quotidiano la signora- è che alla spesa che avrei dovuto sostenere inizialmente, devo aggiungere quella per rimediare al disastro che mi hanno fatto all’estero. Una sconfitta su tutti i fronti”.

 


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