Collegio dei Docenti. L’Università alle prese con il cambiamento puntando sulla qualità. Gli studenti dell’AISO chiedono di essere ascoltati. In Spagna il 50% degli studenti sono italiani
[venerdì 23 aprile 2010]
Dalla tre giorni del Congresso del Collegio dei Docenti conclusosi oggi a Chieti -a trent’anni dall'istituzione del Corso di laurea in odontoiatria e protesi dentale- emerge la fotografia di una Università alle prese con i cambiamenti in corso, sia legislativi che di “mercato”.
“Molte sono le questioni e le proposte sulle quali stiamo discutendo -dice il presidente del Collegio prof.ssa Elettra De Stefano Dorigo- per far fronte al cambiamento ed ammodernamento della Università italiana”.
Una Università che punta sulla qualità anche per fronteggiare la concorrenza degli atenei esteri consapevole del fondamentale ruolo nella formazione, professionale e non, del futuro dentista. Probabilmente il dibattito scaturito al termine della mattinata di studio dedicato al confronto tra modelli formativi europei è riuscito ad indicare i problemi sul tavolo dei docenti.
Da un lato garantire e certificare la qualità formativa rilasciata dai 33 atenei sede di corso di laurea e dall’altro le esigenze degli studenti di ottenere una preparazione che li renda competitivi nel mondo del lavoro. Una qualità, come ha detto la prof.ssa Antonella Polimeni della Sapienza di Roma durante la sua relazione, che deve essere valutata attraverso percorsi certificati, la soddisfazione dello studente ma anche con un esame di abilitazione più pregnante. Atenei che devono fare i conti con gli adempimenti imposti dalla riforma Gelmini, anche in funzione delle risorse a disposizione, ma soprattutto impegnate a riorganizzare le proprie strutture per incrementare la formazione pratica e riuscire a creare percorsi formativi comuni con una qualità formativa il più possibile similare tra loro.
Poi ci sono le esigenze degli studenti che chiedono una preparazione di qualità -soprattutto il potenziamento di quella pratica- in modo da poter competere in un mercato del lavoro sempre più difficile. Studenti che hanno chiesto attraverso il presidente AISO Stefano De Gregoris di partecipare ai tavoli che tendono a ridisegnare non solo il percorso formativo ma anche il futuro ella professione. Un futuro che li preoccupa particolarmente anche alla luce dei dati illustrati dal prof. J De la Macorra che illustrando il modello formativo spagnolo ha confermato la massiccia presenza di studenti italiani nei loro atenei privati: il 50% degli iscritti ai primi tre anni.
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