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Accordo odontoiatria sociale: il Ministero ricorda che tutti gli odontoiatri possono aderirvi. Renzo (CAO): garantiremo la partecipazione dei professionisti
[giovedì 29 aprile 2010]

Annunciato in molte occasioni da vari esponenti del settore odontoiatrico ora anche il Ministero ricorda come all’Accordo sull’odontoiatria sociale attivato nel luglio 2008 dal Ministero della Salute ed i rappresentanti di ANDI e OCI possono aderivi tutti gli iscritti all’Albo degli odontoiatri.

La puntualizzazione è contenuta in un articolo pubblicato sulla pagina dedicata al Ministero della Salute sulla rivista DoctorOs di aprile che illustra le finalità dell’accordo pubblicando anche i commenti di ANDI, OCI, CAO ed AIO.

“Vista la richiesta di altre associazioni e della stessa CAO nazionale –spiegano dal Ministero- di allargare il patto a tutti gli odontoiatri, il Ministero ha ritenuto possibile l’adesione su base individuale anche dei professionisti non iscritti alle Associazioni firmatarie, rendendo di fatto l’Accordo un programma sperimentale, su base volontaria, aperto a tutti gli odontoiatri iscritti all’Albo ed esercenti in regime di libera professione”.

“Premesso che, in merito all’accordo per cure odontoiatriche ad onorari concordati –scrive il presidente nazionale CAO Giuseppe Renzo- l’Assemblea dei presidenti CAO aveva deliberato in data 26/07/2008 nel rispetto dei compiti e dei ruoli delegati all’Ordine quale organo ausiliario della pubblica amministrazione e, segnatamente del Ministero della Salute, è importante sottolineare il ruolo ordinistico di garante della liceità deontologica dell’accordo rispetto a quello di partecipante attivo”.  “Nell’espletamento di tale ruolo, la CAO ha riconosciuto la legittimità della richiesta di aprire l’iniziativa a tutti i professionisti esercenti legittimamente l’odontoiatria”, continua Renzo confermando “il ruolo delle Commissioni iscritti all’Albo degli odontoiatri quali soggetti terzi incaricati di garantire la partecipazione all’accordo anche di professionisti non iscritti all’ANDI e all’OCI”.

Sul fronte delle associazioni il presidente ANDI Roberto Callioni, ricordando come ad oggi gli iscritti all’associazione che hanno aderito all’accordo sono circa 6.500, sostiene che la stipula dell’Accordo può essere interpretata come un modello antesignano rispetto proprio ai rapporti pubblico privato, senza che gli irrinunciabili contenuti della libera professione vengano minimamente intaccati”. Impossibile quantificare ad oggi quanti siano i pazienti che hanno usufruito delle prestazioni a tariffe calmierate, dice il presidente dell’ANDI. “Certamente –ha continuato- il mancato sostegno di un’adeguata campagna di pubblicizzazione e divulgazione presso i mass media, le farmacie, i Medici di Medicina Generale, le associazioni dei consumatori, i sindacati e la stessa Inail, soprattutto da parte del Ministero della Salute, che tuttavia ha recentemente assicurato che provvederà attraverso un ampio ventaglio di iniziative in tal senso, ha rappresentato sino ad ora un vulnus a tale progettualità”.

Evidenziando come l’accordo racchiuda i principi di solidarietà ispiratori dell’OCI il presidente Giovanni Dolci ricorda come lo stesso tragga la sua forza dalla solidarietà dei numerosi colleghi odontoiatri che hanno aderito su base esclusivamente volontaria. “Il bilancio del primo anno –continua il prof. Dolci- testimoniato dalle numerose prestazioni ad onorario concordato erogate da questa rete di solidarietà, conferma e rafforza la convinzione di aver costruito una proposta interessante dal punto di vista sociale che, in questo periodo di crisi, risponde ad una concreta necessità di interventi sanitari a favore delle categorie sociali più deboli, che hanno visto diminuire drasticamente il loro potere d’acquisto. La creazione di questa rete di odontoiatria sociale in ambienti ambulatoriali di qualità risulta essere particolarmente importante in quelle aree geografiche dove l’alternativa per i pazienti in difficoltà economica è quella di evitare le cure, o affidarsi a strutture “low-cost”, o diventare “turisti sanitari” che non sempre ricevono cure e garanzie adeguate”.

Pur condividendo lo spirito di fondo e l’intento sociale, l’AIO rimane critica e si auspica che alla scadenza non venga rinnovato. “Come presidente AIO –scrive Salvatore Rampulla- desidero ribadire la grande sensibilità sociale e disponibilità di collaborazione col Ministero della nostra associazione, pur non avendo mai capito la fretta di concludere un accordo così importante a ridosso delle ferie (28 luglio). Per questo AIO aveva proposto la stesura di un documento di intenti, senza onorari, mentre si sarebbe sviluppato in seguito, con una progressione parallela e simmetrica, quali sarebbero stati gli onorari ridotti e quali le agevolazioni fiscali. In tal modo, si sarebbe realizzata davvero una concreta collaborazione tra il Ministero e le altre parti”. Elencando le richieste che AIO aveva avanzato al Ministero in cambio dell’adesione all’Accordo, Rampulla “ribadisce che non è riducendo gli onorari che si aiutano i cittadini”.

 


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