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Lo sviluppo della sanità integrativa secondo i gestori dei fondi. Il Ministero “allarga” le maglie delle regole sul conteggio delle prestazioni odontoiatriche
[giovedì 29 aprile 2010]

In previsione dello sviluppo della sanità integrativa Assoprevidenza, Abi, Ania, Confcommercio, Fimiv e Aiba, le associazioni di riferimento per i gestori dei Fondi integrativi, hanno deciso di unire le forze creando un tavolo di autoregolamentazione per parlare con una voce sola alle istituzioni, affrontando i nodi irrisolti della riforma. Uno sviluppo del settore che i protagonisti ipotizzano crescere considerevolmente nei prossimi tre anni grazie ad accordi collettivi e all'attività degli stessi enti assistenziali introdotti dai broker nelle aziende. A queste figure, spiegano, viene affidato il compito di identificare le soluzioni assicurative migliori.

“Il finanziamento della spesa sanitaria italiana –ha spiegato l'Aiba (Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni) durante un convegno sul tema- sfiora nel suo complesso il 9% del Pil e, secondo le previsioni Ecofin, raddoppierà i suoi costi da qui al 2050. La limitatezza delle risorse pubbliche disponibili rende necessaria la razionalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale verso un sistema misto pubblico-privato''

Tra i punti critici del decreto Sacconi del gennaio 2009 evidenziati dai gestori dei fondi vi era proprio la norma che impone, per ottenere le agevolazioni fiscali, l’erogazione di almeno il 20% di prestazioni odontoiatriche (anche protesiche) rispetto alle totali. Con una nota del 12 aprile il Ministero della Salute, rispondendo a dei quesiti posti da Assoprevidenza, allarga le maglie della normativa anche in tema di assistenza odontoiatrica.

In merito al parametro di riferimento della verifica della soglia del 20% il Ministero indica che sarà considerato quello delle risorse impegnate (ovvero le cure attivate) e non quelle liquidate nel corso dell’anno. Per quanto riguarda i fondi che affidano la copertura sanitaria ad esterni tramite convenzioni con compagnie assicurative, per far si che l’obbligo di destinazione del 20% dell’assistenza sia rispettato sarà sufficiente che la compagnia di assicurazione attesti attraverso una dichiarazione che un quinto del premio è stato versato per coprire i rischi legati a prestazioni odontoiatriche o di non autosufficienza.

 


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