Chi Siamo Iscriviti Archivio L'Esperto risponde Archivio SOle 24 Ore Odontoiatria  
Quando conviene comprare lo studio e quando affittarlo?
[lunedì 7 febbraio 2011]

I professionisti, dentisti compresi, quando decidono di aprire lo studio o trasferirsi sono sempre di fronte ad un dubbio amletico: compro i locali oppure li affitto?

Un interessante articolo pubblicato sull’ultimo numero del Bollettino dell’ANDI Torino offre alcune utili indicazioni. Il quadro normativo di natura fiscale, spiegano gli autori dell’articolo (Federico Moine e Stefania Branca consulenti fiscali Andi Torino), è sempre “più stringente sui professionisti, ai quali non solo è stata negata l’applicabilità dell’ultima Legge Tremonti, ma che adesso non possono neppure più dedurre dal reddito l’acquisto dell’immobile strumentale da destinare a studio professionale”.

Dal primo gennaio 2010, ricordano, “l’odontoiatra che voglia acquistare l’immobile da adibire a studio dentistico non potrà più beneficiare di alcuna deduzione, neppure acquistandolo in leasing”. Esclusi dalla restrizione coloro che hanno acquistato l’immobile nel triennio 2007-2009, che possono pertanto usufruire della relativa deduzione.

Quindi come comportarsi?

Ovviamente la scelta è soggettiva e necessita di varie considerazioni, tra le quale quelle fiscali. Ricordando che acquistando direttamente l’immobile non si potrà ottenere nessuna deduzione mentre si potrà dedurre interamente l’intero canone di locazione, i consulenti ANDI tracciano altre ipotesi.

Se l’alloggio lo compra il coniuge e lo affitta allo studio odontoiatrico, il proprietario dell’alloggio (il coniuge) sarà tassato, pur con una riduzione forfettaria del 15%.

Se invece l’immobile lo acquista una società immobiliare di famiglia, il costo di acquisto diventa deducibile per la società e l’odontoiatra che l’affitta potrà dedurre i canoni di locazione.  “È una soluzione ad oggi ancora praticabile –commentano- pur tenendo conto che aumentano i costi amministrativi derivanti dal fatto di dover gestire anche la società immobiliare”.

Dal punto di vista delle spese per la ristrutturazione e manutenzione ordinaria queste sono deducibili in sei anni. Nel primo anno le spese sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo dei beni materiali ammortizzabili risultante ad inizio anno, mentre l’eccedenza è deducibile nei cinque anni successivi.


Riproduzione vietata Ritorna alle notizie
Aiutaci a mantenere viva l'informazione de ildentale: abbonati

 
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di altri siti per inviare all'utente comunicazioni commerciali in linea con le preferenze manifestate durante la navigazione.
AVVISO: D-Press sas informa che, accedendo al sitowww.ildentale.it l'utente acconsente all'uso dei cookies per le finalità sopra indicate.
Proprietà D-Press sas PI:01362010058 redazione@ildentale.it